Luce gialla, i lampioni illuminano la strada deserta, in mezzo alle case. Un vento freddo muove l'aria e trasporta una foglia, sollevata chissà dove. Una tranquilla, anonima serata di novembre.
La sigaretta illumina per alcuni, rossicci istanti, la faccia dell'unico passante. Ormai sono quasi le tre, il silenzio riempie la notte.
In lontananza un rumore di un motore... un rumore sommesso, di un auto che avanza piano, quasi cercando di non far rumore, e si avvicina con calma.
Butti la sigaretta e la spengi con cura con la punta del piede, poi ti scosti dal muro, qualche passo calmo, mani in tasca del giacchetto che ti sei comprato al mercatino americano tre anni fa, poi ti fermi sul marciapiede, girando la testa in direzione dei fari che si avvicinano lentamente, fino a che la macchina ti si ferma accanto.
Uno sguardo veloce, il tipo biondo non accenna nemmeno un saluto, e tu entri nell'auto.
La strada comincia a scorrere, lenta, attraverso il vetro ancora appannato... L'odore di cenere riempie l'aria, ma i finestrini sono serrati.
Non conosci la strada, ti limiti a fare silenzio e guardare l'asfalto che vi passa davanti, senza pensare, senza ragionare, la testa vuota e lo sguardo duro, determinato.
Sono mesi che ci pensi, ormai hai preso la tua decisione e ora ci sei, eppure non ci pensi. Non un pensiero, non un compiacimento, non un rimorso, vai e basta.
Anche il biondo non parla. Ha lo stesso sguardo e guida, rilassato e in silenzio. Però fuma. Non sono passati nemmeno due minuti da quando ha spento l'ennesima sigaretta nel posacenere quasi pieno che già ne sta accendendo un'altra.
Odore di Cenere.
Solo cenere.
Nessun commento:
Posta un commento